sabato 23 giugno 2007

CIMA DE CESSOLE (m 2.915): Adrien le Grand Chef

Sabato 23 giugno 2007




Io, Manu e Paolino l'Alpino





Stavolta siamo d'accordo: tutti al Remondino!

Io, Manu e Paolino l'Alpino partiamo alle 6,00; parcheggio a metà strada tra il Gias delle Mosche (m 1.600) ed il Pian della Casa del Re (m 1.743), sotto ai pini; ci carichiamo come asini da soma e partiamo.
Dopo quasi 2 ore arriviamo al Rifugio Remondino (m 2.465).

La vista dalla terrazza del rifugio è grandiosa: il Torrione Querzola, l'Uia Nord-Ovest di Nasta, la Cima di Nasta (m 3.108)...



Volgendo lo sguardo a nord, ecco le assolate pareti sud della catena della Madre di Dio; a sinistra, la Cima Maubert (m 2.865), a destra, la Cima De Cessole (m 2.915), dove ho tracciato la via che saliremo: Adrien le Grand Chef (6a TD- 260 m 6L):


Impieghiamo un'oretta per arrivare all'attacco, io sono già in crisi di fame...

Tra una cosa e l'altra, attacchiamo alle 13,15.

Manu salirà da primo e decidiamo di continuare così.


L1) Si sale facilmente per rocce articolate sino alla base del muro grigio-rossastro più ripido, fino ad uno spuntone roccioso, che si lascia a sinistra, e con un traverso di 2 m si raggiunge la sosta su comoda cengia. (3c, 5c 5 spit 40m).





L2) Si salgono direttamente muretti e diedrini, portandosi leggermente a sinistra, fino ad una placca compatta e verticale, che si scala spostandosi leggermente a destra, in faticosa Dulfer. (5a, 5c, 6a 7 spit 40m).



Paolino l'Alpino in sosta, con alle spalle la Cima Paganini (m 2.915) e la Cima di Nasta (m 3.108):


L3) Si prosegue nel diedroa sinistra, che abbiamo trovato un po' bagnato, poi su un muretto che porta alla cengia erbosa ed alla sosta, su un piccolo sperone roccioso. (4a, 5b, 5c 5 spit 40 m).


La cengia erbosa che taglia la parete in diagonale, con l'evidente sperone roccioso che la chiude:



L4) Attraversiamo la cengia e puntiamo a una placca color verde chiaro; la scaliamo e proseguiamo, sempre su roccia ottima, con andamento verso destra, fino alla sosta sul bordo destro della parete (facile, 5b, 5a 5 spit 50 m).

L5) Dalla sosta si sale direttamente lungo uno splendido muro verticale, compatto e molto lavorato, sino a una cengia erbosa, dove sulla destra è posta la quinta sosta (5c, 6a, 5c 9 spit 40 m); personalmente, darei a questa lunghezza una valutazione di 6a+, penso ci stia tutta.



L6) Ci spostiamo a destra e scaliamo una placca, uscendo su una cengia; quindi, superiamo una placca verticale compatta, cui segue un'altra cengia. Seguiamo poi il filo di uno speroncino appena accennato, fino al muro finale, oltre il quale la sosta è posta qualche metro sotto il filo di cresta (5b, 5c, 5a 6 spit 50 m).






Per approdare alla vetta vera e propria, occorre percorrere per una decina di minuti la cresta sommitale, ma è pomeriggio inoltrato ed al rifugio ci aspettano alle 19,30 per la cena.



Decidiamo senz'altro di scendere.

La discesa avviene in corda doppia, lungo la linea di salita.


Effettuiamo le sei doppie senza intoppi, poi galoppiamo al rifugio per cena.


2 commenti:

kamerlele ha detto...

via divertentissima straconsigliata !!!

Anonimo ha detto...

mon grand amour Paolo.... tu es fantastique!!!!!!!!!!!