sabato 16 giugno 2007

Avancorpo di CIMA MONDINI (m 2.700): Sperone Sud



Sabato 16 giugno 2007


Io, Manu, Carlo e Paolino l'Alpino




Il venerdì grandi discussioni sulla meta da tentare il giorno seguente, poi ci decidiamo: lo Sperone Sud di Cima Mondini (m 2.915) (IV- AD+ 700 m 13L).
Sveglia alle 3,25, ritrovo e partenza alla volta delle Terme di Valdieri (m 1.368), dove giungiamo poco prima delle 6,00.
L'atmosfera è quella delle grandi imprese, soprattutto della grandissima fatica...
Galoppiamo decisi verso il Rifugio Morelli -Buzzi (m 2.350): la salita è indicata per 3h 00', ma noi siamo lì alle 08,10.
Ben presto si para di fronte a noi il Monte Stella (m 3.262) con il mitico Canalone di Lourousa:




Ancora il Canalone, si vede anche il Bivacco Varrone, punto di partenza, arancione:



Il rifugio, dove Luca ci accoglie con qualche indicazione sulla via e soprattutto con un bel tè caldo ed una grandiosa torta con pesche ed amaretti...


La temperatura è fresca, tira un venticello frizzante.
Il rifugio è appena stato aperto, siamo i primi avventori stagionali!
Ecco il tracciato della via, vista dal rifugio:



Le cordate:

  • Io e Paolino l'Alpino
  • Manu e Carlo
Con i primi due tiri, completamente sprotetti, sul III e II grado, di 55 m e 30 m, superiamo lo zoccolo.



Poi lo sperone si impenna, e noi con lui...
Carlo alla fin fine se la cava bene, in parete.
I chiodi sono merce assai rara e, quando ne troviamo uno, scatta il grido di esultanza!
Mettiamo giù un po' di roba: fettucce, friends, nuts.



Alcune lunghezze sono veramente bellissime, così come la roccia:



Dopo otto tiri di corda, giungiamo in cima all'avancorpo della Cima Mondini, alla quota di circa 2.700 m; sono le 13,45, individuiamo la linea di calate lungo la via Saxifraga tracciata a spit da Patrick Gabarrou, che termina proprio lì.


Non abbiamo le idee molto chiare sulla via di discesa dalla cima vera e propria, poiché la via normale lungo il canale ovest è ancora molto innevata.
Carlo ne approfitta per espletare un impellente bisogno fisiologico e Paolino chiaramente mi ruba la macchina fotografica e lo immortala:



Tira un vento forte e freddo, nonostante in cielo continui a splendere il sole.
Questo è il tratto finale della via, che ci separa dalla vetta:

Presenta tratti di IV-.

Conciliabolo tra noi, al cospetto di montagne grandiose come il Monte Stella (m 3.262), l'Argentera (m 3.297) ed il Corno Stella (m 3.050):



Alla fine decidiamo di calarci.
Scendo io per primo e vado alla ricerca della sosta al termine della prima calata; sosta che puntualmente non trovo, per cui ne combino di tutti i colori, pendolo, risalgo la corda e guardo di qua e di là...
Alla fine, eccola!
Mentre avverto che i miei compari lassù stanno pensando di abbandonarmi in parete, li richiamo all'ordine: venite giù, tapascioni, ecco la sosta!!!





Le calate non danno problemi, a parte la scomodità di qualche sosta...


Dopo quattro calate, arrivo con le chiappe per terra, finalmente.
Ecco la parete dell'avancorpo:


Lo sperone sud, visto di profilo:


In breve torniamo al rifugio, dove facciamo scempio di una grandiosa torta alle pesche ed amaretti, facciamo due chiacchiere col rifugista ed abbiamo un simpaticissimo faccia a faccia ravvicinatissimo con un branco di stambecchi:


Il ritorno non ci passa più, come al solito...
Altrettanto come al solito, Silvia mi aspetta per cena, ma io mi presenterò in pizzeria, previa doccia, anziché alle 21,30, alle... 00,20!!!
Un ultimo piacevole incontro scendendo verso il parcheggio:

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