sabato 9 giugno 2007

ROCCA della COLLA AUTA (m 2.350): Francesca


Sabato 9 giugno 2007




Io, Manu e Paolino l'Alpino



Purtroppo ancora una volta le previsioni meteo sono impietose... che dire? Stiamo pagando con gli interessi un inverno trascorso ad arrampicare spesso in maglietta...
Partiamo con l'idea di dare un'occhiata a Rocca La Meja (m 2.831), per salire la via Piccola Peste, ma quando siamo a Demonte le condizioni meteo non sono promettenti, così optiamo per la Rocca di Colla Auta (m 2.350), appena più in alto del Santuario di S.Anna di Vinadio, il santuario più alto d'Europa.
Alla base dello sperone roccioso si trova una falesia; una delle vie prosegue verso la vetta ed è la nostra prescelta: è la via Francesca (5c TD- 220 m 5L) di Vivalda e Bongiorno, attrezzata a spit. Ecco la struttura, vista dallo Scoglio dell'Apparizione, dove si parcheggia l'auto:



La guida dice avvicinamento 5', in realtà ce ne vogliono 15 o 20...


Troviamo subito l'attacco:


Visto che non arrampica da 20 giorni ed è in astinenza, facciamo salire Manu da primo, anche perchè siamo in tre ed alternarci sarebbe un po' laborioso.

Il primo tiro (5c) è piuttosto impegnativo, anche per via delle colate d'acqua e di un po' di lichene, che quando è umido diventa veramente infimo...


C'è un po' di sole ed eccoci tutti e tre in sosta.



Il secondo tiro (3) fa veramente schifo: ciuffi d'erba e fango, più che roccia...



Ma noi siamo contenti lo stesso: siamo nel nostro elemento!


Il terzo tiro (5c) presenta un passo iniziale atletico, poi si scala lo spigolo e si raggiunge la seconda sosta:


L'ambiente che ci circonda è splendido: il Vallone di S.Anna e la strada che raggiunge il Colle della Lombarda (m 2.351).



La quarta lunghezza (5c) è il tiro chiave: si sale un largo diedro, la cui faccia sinistra è particolarmente liscia, poi ci si sposta a sinistra; è bene rinviare lo spit con almeno due rinvii, in quanto la via piega poi a destra e la corda presenta un angolo acuto, che dà problemi nel recupero e nell'assicurazione.

Dopo la traversata a destra, che offre discrete prese per le mani e pochi appoggi per i piedi, si trova un chiodo, che segna la fine delle difficoltà; si scalano gli ultimi metri del tiro con buoni appigli, fino alla sosta.



Paolino, in confidenza, ecco come Manu ti faceva sicura, recuperandoti sul tiro-chiave... Si commenta da sè...

Il quinto ed ultimo tiro (5-) presenta una placca divertente, anche se un po' lichenata, poi le difficoltà si abbattono, come l'inclinazione; si esce in cresta, fino ad incontrare la sosta poco prima della croce sommitale; la lunghezza del tiro è di circa 55 m.


Manu sale, dopo aver dimenticato il reverso alla sosta di partenza, per cui ci deve recuperare uno per volta, in quanto non ha nessun altro freno buono per assicurazione autobloccante...
Lo maledico, mentre sale Paolino, perchè puntualmente comincia a piovere!
Quando inizio a salire, la pioggia aumenta e la roccia diventa viscida, ma ormai sono fuori.

Gli ultimi passi:



La discesa presenta pochi metri di facili rocce da scendere, ma a causa della pioggia sarebbe rischioso avventurarsi sulle placche bagnate, per cui decidiamo di attrezzare una calata a corda doppia:


Intanto la pioggia ci dà tregua e ne approfittiamo per una barretta di cioccolato e i soliti commenti e discussioni su alpinismo-arrampicata sportiva tra me e Manu, con Paolino moderatore :-)

La nostra salita, vista lungo il sentiero di discesa:



Visto che è presto, scatta l'abbuffata "salutare" da McDonalds ed un giretto da Decathlon a Cuneo, poi Manu si abbandona al suo solito espressivo epilogo:



2 commenti:

paolo ha detto...

Grandi!! tornero' anche io!

DANI ha detto...

DIMISSIONI dagli Scout!!!!!!!!!!!!!!!

Oppure fatti sbattere fuori, tanto ormai manca poco :-)