domenica 10 aprile 2005

Corso Alpinismo: Falesia COUP 'D ROURE


Domenica 10 aprile 2005



Io, Manu, Paolino l'Alpino e Fabri



Prima di tutto, lasciatemi sottolineare una notazione sportiva, cui tengo molto, da tifoso: oggi Andre Agassi diventa per la prima volta in carriera numero 1 del mondo del tennis!!!

Ma veniamo alle nostre peripezie alpinistiche...
Oggi abbiamo la prima uscita del corso di Alpinismo: date le condizioni meteo avverse (piove, fa freddo), l'unico sito "scalabile" è la falesia di Frassino (CN), in Val Varaita, chiamata dai locals 'L Coup 'd Roure.
Grazie al suo tetto fortemente aggettante, il coup appunto, è la scappatoia per i climber assatanati in caso di giornate uggiose, come questa.
Il problema è che non solo piove, ma fa un freddo incredibile... infatti presto la pioggia si gira in neve! Altro che sensibilità di dita nell'arrampicata!

E' assolutamente palese che la data di questo corso di alpinismo è sballata, degna di un corso di scialpinismo... comunque, ormai siamo qua...
Per noi è il battesimo della roccia, la prima arrampicata: l'impatto è abbastanza negativo e traumatizzante, a causa della verticalità assoluta della parete e delle condizioni meteo difficili, degne di una parete Nord!
Gli istruttori ci spiegano le ultime cose e ci fanno vedere come si sale un tiro, anche perchè in tal modo montano la corda dall'alto (top-rope), facendoci salire assicurati da secondi.
Il primo di noi è Fabri, che sale e si proietta con infinite esitazioni (come tutti...) sulla parete verticale.

Quando si è innalzato di qualche metro, tocca a me: mi lego e parto:
Lo stile sembra quello di una rana impaurita... cazzo, fa un freddo che non riesco a capire se la mia presa è salda o se sto per lasciarmi andare!
Mi assicura il mitico Osvaldo, vecchia volpe che trova il suo terreno di caccia abituale alla Rocca Sbarua, vicino a Pinerolo:
Come si vede, la tendenza dei principianti è quella di spalmarsi, appiccicarsi alla parete e cercare prese alte e lontane con le braccia, tipicamente senza guardare bene dove caricare i piedi, cosa invece super-fondamentale...
Alla base della parete c'è anche lui, l'unico, l'incredibile Gustin, un mostro di simpatia di quasi 80 anni, conosciuto e ben voluto da tutti e che se la cava ancora alla grande in parete (roccia e ghiaccio), divertendosi come un ragazzino!

Paolino l'Alpino si prepara, sotto l'occhio vigile di Gustin:

Ma intanto parte Manu: the Gnok on the Blok!!!
Ehm... gli istruttori non sono tutti Manolo, Bubu o Huber...
La parete, settore destro:
Gli istruttori cercano di darci un'idea del significato della parola gergale tenenza... è l'unità di misura con cui si valuta la grandezza fisica dell'arrampicatore:
Ho volutamente sorvolato sulle caratteristiche ed il grado delle vie provate, perchè non avrebbe molto senso... All'incirca sul 4b e 4c, sempre con la corda dall'alto e con gli istruttori che ti dicono alza il piede lì, mettilo là, ecc...
Come al solito, subito dopo lo sforzo, Manu crolla senza dignità...
Qui siamo al bar di Frassino:

sabato 2 aprile 2005

MONTE MANIGLIA (m 3.177): tentativo via Normale

Sabato 2 aprile 2005


Io e Fabri


Io e Fabri tentiamo di salire il Monte Maniglia (m 3.177), anche se le previsioni non sono molto incoraggianti.
Imbocchiamo la Valle di Bellino e cominciamo a salire, ma il meteo è veramente pessimo, la visibilità bassa e si sprofonda tantissimo nella neve...
Ben presto decidiamo che per oggi non c'è nulla da fare, non andiamo a cercarci rogne e torniamo a casa.
La montagna di lì non si muove, torneremo.