Io, Manu, Paolino l'Alpino, Carlo
Continua la cavalcata a quota Quattromila!
Ci aspetta una super-classica dell'alpinismo alpino: Punta Gnifetti (m 4.559), dove sorge il celebre rifugio Capanna Margherita.
Partiamo alla volta della Valsesia e parcheggiamo ad Alagna (m 1.200), in prossimità degli impianti di risalita.
Siamo stra-carichi di materiale.
E' questo il giorno in cui faccio la conoscenza del grandissimo Carlo, detto il Cavallo per le prodigiose doti di resistenza alla fatica!
Percorriamo le tratte di seggiovia e funivia, che ci depositano infine a Punta Indren (m 3.260):
Da qui parte la nostra avventura, con l'attraversamento di ciò che rimane del Ghiacciaio di Indren:
Superato uno sperone roccioso, giungiamo in breve (circa 1 h) al Rifugio Città di Mantova (m 3.498), molto bello ed accogliente, ma altrettanto piccolo.
Facciamo una breve sosta, poi ripartiamo lungo la parte inferiore del Ghiacciaio di Garstelet.
In circa 30 minuti giungiamo alla nostra destinazione odierna: la Capanna Gnifetti (m 3.647), un rifugio enorme e caotico.
Una scala metallica ed un tratto attrezzato ci conducono al rifugio.
Prima di cena, facciamo una perlustrazione della zona circostante, salendo in cima allo sperone roccioso su cui è abbarbicato il rifugio: il Ghiacciaio di Garstelet ed il Ghiacciaio del Lys, che sale fino al Colle del Lys (m 4.248):
La Piramide Vincent (m 4.215), con la cresta che degrada a destra verso la Punta Giordani (m 4.055):
Dopo cena, prendiamo posto sui tavolacci delle camerate, dove Carlo passerà una notte d'inferno... Non posso scordare la scena che lo ritrae a svegliare il fratello Paolino, con le mani unite a conca, piene e colanti vomito in mille rivoli!
Il piano d'azione per il giorno dopo, con la traccia che conduce a Capanna Margherita (m 4.559):
Fortunatamente la sveglia distoglie Carlo dalle sue pene...
Chiunque altro, dopo una notte trascorsa insonne a vomitare, avrebbe dato forfeit, ma lui parte!
Sono le 4,00, quando dopo una veloce colazione scendiamo nel buoi del ghiacciaio, infiliamo i ramponi, ci leghiamo e, alla luce delle pile frontali, cominciamo a salire:
Qualche crepaccio da evitare ed attraversare e ben presto il sole va ad illuminare le vette più alte, partendo ovviamente dal Monte Bianco (m 4.807):
Mentre saliamo in un'aria tersa e in un ferragosto radioso, alla nostra destra sfilano i colossi del Monte Rosa: al di sopra della Piramide Vincent, ecco lo scoglio roccioso del Balmenhorn (m 4.167), ove sorgono un bivacco e la celebre statua del Cristo delle Vette:
Poco oltre, lo spettacolare scivolo ghiacciato del Corno Nero (m 4.322):
Continuiamo la salita, siamo in ottima forma ed è tutto fantastico!
Alla nostra sinistra, il Naso del Lyskamm (m 4.100) ed il Lyskamm Orientale (m 4.527), che costituiscono la prima parte della mitica Traversata dei Lyskamm:
Ora alla nostra destra "sfila" la Ludwigshohe (m 4.342), vetta completamente ghiacciata:
Un ultimo sguardo al Corno Nero, poi proseguiamo...
Il sole ci accoglie al mitico Colle del Lys (m 4.248) e vediamo la nostra meta, in lontananza:
Sulla destra passiamo sotto la Punta Parrot (m 4.436), sulla sinistra ecco la Punta Gnifetti (m 4.559), ove sorge la Capanna Margherita:
Foto di rito; sullo sfondo, da sinistra a destra: la Traversata dei Lyskamm (m 4.527), sua maestà il Cervino (m 4.478), la Dent Blanche (m 4.357), l'Obergabelhorn (m 4.063):
Seguiamo la traccia e saliamo al Colle Gnifetti (m 4.454).
Alla nostra sinistra, la Punta Zumstein (m 4.563), dove io e Manu decidiamo di salire:
A destra, guardando verso est e Macugnaga, abbiamo la Punta Gnifetti (m 4.559):
Saliamo la Zumstein, dunque: prima una crestina nevosa, poi un breve tratto di misto:
La cima!
Si tratta della quinta vetta delle Alpi, in ordine di altezza; alle nostre spalle, la cima più alta del Monte Rosa, la Punta Dufour (m 4.634) e, a destra, la Nordend (m 4.609):
Posto tra la Zumstein e la Dufour, il Colle Zumstein o Colle del Papa (m 4.452), a destra precipita la grandiosa parete est del Rosa, solcata dal mitico Canale Marinelli:
Scendiamo la cresta...
che ci riconduce al Colle Gnifetti
e da qui percorriamo lo strappo finale che sale a Punta Gnifetti (m 4.559), ove sorge la Capanna Margherita:
La mitica via che sale dal Colle Signal alla Capanna Margherita, la Cresta Signal (IV- D 1.300 m):
La Cordata Varicocele:
Si gode di una vista memorabile verso la pianura, come da un aereo: a proposito, vedo anche le piste di Malpensa!
Di fronte a noi, la poderosa parete nord dei Lyskamm ed il Cervino:
Il meteo è fantastico, perfetto; quando ricominciamo a scendere, ci godiamo l'ambiente e siamo un tutt'uno con il cielo, il sole ed il ghiaccio:
Scendendo dal Colle del Lys, facciamo una deviazione in direzione del Balmenhorn; Manu sale le rocce dello scoglio granitico e si porta al cospetto del Cristo delle Vette:
Lì conosce una ragazza tedesca che si trova nel bivacco già da qualche giorno, da sola...
Gli altri sono un po' cotti, ma io ho ancora sete di Quattromila...
Visto che siamo molto vicini, mi slego e salgo da solo la Piramide Vincent (m 4.215):
In vetta sono solo:
Scendiamo ad Alagna, termina così una due giorni indimenticabile; ho conosciuto Carlo, ci siamo divertiti, abbiamo vissuto in un ambiente splendido ed ho salito addirittura tre vette di Quattromila metri!
2 commenti:
ecco una giornata che ricorderò con commozione, quando sarò un vecchietto seduto al parco a guardare i lavori in corso...
ecco una giornata che ricorderò con commozione, quando sarò un vecchietto seduto al parco a guardare i lavori in corso...
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