Sabato 14 luglio 2007
Io, Paolo e Paolino l'Alpino
Venerdì sera PsicoPaolo viene a dormire a casa mia, così sabato mattina possiamo partire alle 5,00 senza che lui debba farsi la levataccia e la strada da Cuneo...
Puntuale, all'ora stabilita arriva Paolino e carichiamo la sua macchina all'inverosimile... calcolando che siamo solo in tre, è veramente impressionante quanta roba utilizziamo!
Alle 8,40 siamo a La Grave, in Delfinato, dove prendiamo la funivia che ci porta al Col des Ruillans (m 3.200):
Qui giunti, ci portiamo in breve sul ghiacciaio, dove ci leghiamo:
Dietro di noi, la nostra meta: la Cresta Ovest (PD+) del Rateau Ouest (m 3.769):
Percorriamo il primo tratto di ghiacciaio in leggera pendenza, fa già caldo, anche perchè sono già le 10,00:
Poco prima della crepaccia terminale, il pendio si impenna fino a 45°:
In lontananza, il Monte Bianco (m 4.810) ci sorveglia:
Ci leghiamo più corti per superare questo tratto con cautela, poi giungiamo al Col de la Girose (m 3.518).
Quando sbuchiamo in cresta, ecco i Quattromila degli Ecrins davanti a noi: la Barre des Ecrins (m 4.105) ed il Dome de Neige (m 4.015):
Proseguiamo lungo la cresta Ovest, dapprima su neve...
poi su rocce facili (I e II grado).
Siamo a 3.620 m.
Da qui in avanti, procediamo a tiri di corda: un traverso su una crestina nevosa esposta, poi un canalino. Purtroppo qui perdiamo un bel po' di tempo, perchè alla vista del canalino io e Paolo torniamo giù disarrampicando lungo la cresta per andare a recuperare piccozze e ramponi, che avevamo lasciato più in basso...
Paolino va avanti nel canalino:
Poi si torna ad arrampicare:
La cresta sotto di noi:
Diverse cordate tornano indietro prima della vetta; in effetti, salire con la funivia (la prima corsa è alle 8,00) implica una certa velocità e noi siamo in ritardo... eccoci alla sella, alla destra della quale si trova la parete finale; siamo a 3.700 m di quota:
Paolino alla base della parete finale:
Il fatto è che sono già le 13,30 e l'ultima corda della funivia è alle 16,30...
Il fatto è che sono già le 13,30 e l'ultima corda della funivia è alle 16,30...
Siamo saliti rapidi, benché partiti tardi, fino alla cresta, poi abbiamo avuto l'intoppo dei ramponi da tornare a prendere... in più, a mio parere, l'arrampicata sulla cresta andrebbe fatta prevalentemente slegati, per guadagnare un sacco di tempo.
Mancano solamente 60 m alla vetta, ma si tratta di un paio di tiri di corda, da fare in 3 e di una discesa non proprio agevole, per cui il tutto richiederebbe troppo tempo.
Mi sacrifico per la cordata: Paolino cala Paolo lungo la cresta; poi, io calo Paolino; infine, io scendo non assicurato.
In un punto particolarmente esposto, attrezziamo una sosta come si deve:
In un punto particolarmente esposto, attrezziamo una sosta come si deve:
Quando riguadagnamo la neve, ci lanciamo dritti per dritti lungo la massima pendenza, aiutati dalla consistenza del manto, che ha già "smollato" parecchio.
Paolino affonda e rimane incastrato nella neve con un piede, ma faticosamente ne viene fuori.
Rieccoci al tratto verticale, che con la neve più molle dà molti meno problemi:
In basso, il punto di arrivo della funivia, la nostra meta. Grandioso il contrasto tra lo scintillante ghiacciaio e le verdi praterie del Delfinato:
La traccia da noi percorsa:
Accanto alla vetta del Rateau, ecco la maestosa Meije (m 3.982):
Alla macchina, ci cambiamo e partiamo quasi subito, dilaniati dalla fame...
Accanto alla vetta del Rateau, ecco la maestosa Meije (m 3.982):
Alla macchina, ci cambiamo e partiamo quasi subito, dilaniati dalla fame...
Le superbe ed invitanti pareti che circondano il Col du Lautaret (m 2.058):
Ci fermiamo a Serre-Chevalier, attratti dalla struttura allestita in piazza, con tanto di tribune per gli spettatori, in occasione dei campionati mondiali di arrampicata, che si svolgono un paio di giorni più tardi. Non mancano alcuni atleti che si allenano:
Dopo l'assalto al McDonald's di Briançon, eccoci a Pelvoux; saliamo verso Ailefroide e non può mancare la foto al grandioso Pelvoux (m 3.943) al tramonto:
Al campeggio, troviamo Gian, Manu e Giò:
Ci fermiamo a Serre-Chevalier, attratti dalla struttura allestita in piazza, con tanto di tribune per gli spettatori, in occasione dei campionati mondiali di arrampicata, che si svolgono un paio di giorni più tardi. Non mancano alcuni atleti che si allenano:
Dopo l'assalto al McDonald's di Briançon, eccoci a Pelvoux; saliamo verso Ailefroide e non può mancare la foto al grandioso Pelvoux (m 3.943) al tramonto:
Al campeggio, troviamo Gian, Manu e Giò:
3 commenti:
W la cumpa!! si e' fatto alpinismo a TrecentosessantaGradi !!!
Troppo bello!
Lele, CONVERTITI!!!!!! :)
il prossimo anno, non ci sfuggirai!!!!!
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