Io, Livio e Tony
Ho ricordi un po' confusi, ma credo proprio di poter affermare che questa sia stata la mia prima uscita alpinistica degna di questo nome.
Partiti semplicemente con l'obiettivo di compiere un'escursione fino al misterioso Rifugio Quintino Sella (m 2.640), di cui avevamo sentito parlare, ci siamo trovati nel mezzo di una bella avventura...
Infatti, riusciamo nella clamorosa impresa di perdere il sentiero (un'autostrada!!!) che sale al rifugio: sopra il Lago Chiaretto, salendo la morena, invece di entrare nel vallone tra la ovest del Viso Mozzo (m 3.019) e la est del Monviso (m 3.841), tiriamo dritto e ci ritroviamo sotto la parete nord del Viso Mozzo...
Siamo attrezzati in maniera ridicola: maglietta, pantaloncini, scarpe da ginnastica, forse un k-way...
Risaliamo il pendio lungo una pietraia, superando anche qualche piccolo nevaio: quando ci accorgiamo che non siamo sulla giusta via, ormai è tardi...
Infatti, la discesa sarebbe più problematica e pericolosa del continuare a salire...
Così, saliamo; puntuale, ecco sopraggiungere un accenno di temporale, con qualche minuto di pioggerella, che bagna per bene le rocce.
La parete si raddrizza e superiamo in qualche modo alcuni passaggi di roccia.
Finalmente, il tempo migliora nuovamente e pare avvicinarsi la cima: superiamo un'ultima paretina verticale e sbuchiamo sul pendio erboso.
Io e Tony saliamo, Livio è in difficoltà: ricordo molto bene i momenti in cui gli porgo la mano e, da sopra, lo isso oltre le difficoltà, tenendo così nella mia mano la sua vita per diversi lunghi secondi!
Il pendio su cui spuntiamo non è affatto la vetta, siamo decisamente più a ovest: fatto sta che, scampato il pericolo, decidiamo di scendere in direzione del vero sentiero verso il Quintino Sella.
La discesa non è affatto agevole, ma alla fine ci possiamo rilassare, sedendoci su di un masso.
Sinceramente non ricordo nemmeno se abbiamo proseguito e trovato il rifugio o se, invece, siamo ritornati indietro, di certo ricordo bene i momenti di ansia e l'avventura vissuta insieme...
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