sabato 19 gennaio 2008

Monte BRACCO (m 1.308): solitaria invernale di riflessione


Sabato 19 gennaio 2008


Io




Paolino è malato...
Paolo deve studiare...
Fabri non sta bene...
Carlo lavora...
Manu va a Finale coi compagni di palestra...
Sono tre settimane che fa brutto tempo...
Oggi c'è un sole splendido...
Che diamine, da qualche parte devo andare, anche da solo!

In montagna è nevicato parecchio ed il rischio valanghe è molto alto, per cui mi viene un'idea; parto alla direzione dell'amato Monte Bracco (m 1.308), in modo da riprendere l'allenamento escursionistico, stare all'aperto e riprendere a fare progetti.
Poco prima di Saluzzo, ecco la spettacolare piramide del Re di Pietra, il Monviso (m 3.841); proprio davanti, molto più basso e appena appena innevato, il Bracchetto:


Salgo da Sanfront ed ecco il familiare versante sud-ovest del Bracco:


Parcheggio molto in basso, in paese, del resto sono qui proprio per far lavorare un po' la gamba!


La giornata è splendida, come previsto, e da subito sono in maglietta.
Prima del Rifugio Miravidi, prendo a destra il sentiero che sale verso il Combale Tofu e mi inoltro nel bosco:


Ogni tanto qualche traccia di neve, ma si cammina bene; non c'è praticamente nessuno: strano, visto che le pareti sono perfettamente asciutte:

Arrivo alla Placconata dei Serpenti, settore di parete dove abbiamo salito numerose vie: è in perfette condizioni.


Faccio una pausa per sgranocchiare qualcosa al sole, poi riprendo a salire; la neve aumenta, cerco il sentiero, fino a quando mi imbatto nella evidente traccia che risale la dorsale dalla chiesa sopra Rifreddo.
Da qui guadagno quota più in fretta, anche se il percorso è scivoloso (neve, fango e rocce); incrocio tre escursionisti che stanno scendendo, poi comincio a scorgere la croce di Sanfront:


In breve sono in vista del Rifugio Stefano Mulatero:


Lo raggiungo: in cima al Bracco trovo circa mezzo metro di neve; mi siedo su una pietra, al sole: si sta benissimo, niente vento e mi sorprendo a rimanere in maniche corte anche da fermo...
Sulla sinistra, la croce sommitale; a destra, il Monviso cattura lo sguardo:

Estraggo dallo zaino qualcosa da mangiare ed un fantastico libro: il primo volume de "La storia dell'alpinismo" di Gian Piero Motti.
Nessuna nuvola, solo un po' di foschia giù in valle:



Verso le 15,30 inizio la discesa, facendo attenzione a non scivolare...
Poco sotto la Placconata dei Serpenti, mi fermo a studiare alcune vie di placca che io e Paolini abbiamo adocchiato tempo fa: interessanti...


Poi ricomincio a scendere e, dopo mezza giornata in solitudine, faccio ritorno nel recinto sociale di gervasuttiana memoria, sempre sotto lo sguardo protettivo del Re di Pietra:

4 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao

stefania ha detto...

Complimenti per le fotografie,alcune sono meravigliose!!Siete un bel gruppo!
ciao Stefania

Anonimo ha detto...

Grazie per il blog, è fatto veramente bene!
Matteo

DANI ha detto...

Grazie a tutti!
Ci divertiamo come pazzi, mi piace tenere memoria delle nostre scorribande e ogni tanto rileggerne qualcuna...