Io e Paolo
Siamo quasi al Colle Gregouri (m 2.320) quando ci imbattiamo in una famigliola di camosci (o rupicapra, come li chiama Mauro Corona...).
Ecco la parete est della Rocca Castello (m 2.453), alle 8,30 in pieno sole; saliremo la via Sigismondi (III+ AD 180 m), che risale la parete e poi la cresta nord, fino in vetta:
Alla nostra sinistra, la Punta Figari (m 2.345): Manu, Simo e Manu oggi saliranno la via dei Genovesi Est.
Il mio compagno di cordata, PsicoPaolo:
Alle 9,00 precise mi stacco da terra e inizio a salire il primo tiro (III); a sorpresa, oltre a qualche chiodo, sulla via troviamo anche degli spit e soste nuove di zecca.
Ecco quella di partenza:
Prendiamo quota rapidamente, anche perchè le difficoltà tecniche sono contenute.
La giornata è splendida, dal punto di vista metereologico: dettaglio fondamentale per arrampicare sulla quarzite del Gruppo Castello-Provenzale, dove bastano poche gocce d'acqua ad impedire salita e spesso discesa dalla parete...
Ci alterniamo in testa: nel secondo tiro (II) Paolo obliqua a sinistra e dopo 20 m si ferma in sosta.
Poi vado avanti in un traverso di 40 m molto facile, a tratti cammino e raggiungo una sosta su spit.
Paolo sale il quarto tiro (III+), che ci porta quasi in cresta.
E qui viene il bello: mi alzo di un paio di metri, facilmente, ed arrivo ad afferrare letteralmente il filo della cresta; dall'altra parte, lo sguardo precipita per centinaia di metri, nell'ombra della parete ovest.
Alla mia sinistra, la cresta si impenna, verticale (III+): salgo, trovando qualche chiodo, in esposizione totale.
Fantastico!
Trovo una buona sosta su spit e recupero Paolo:
Poi parte lui, percorre la cresta e sosta sotto un risalto.
Le difficoltà tecniche diminuiscono, resta l'esposizione incredibile, il vero sale di questa via.
In breve siamo in vetta alla Rocca Castello!
Per me è la seconda volta, la prima dopo l'incidente di un anno fa: l'ultima volta che siamo stati qui, infatti, il temporale ci ha impedito di chiudere la via (Solo per Bruna).
La vicinissima e piatta vetta della Torre Castello (m 2.448), raggiunta per la prima volta con un incredibile lancio di corda dalla vetta della Rocca:
A sinistra, il Brec de Chambeyron (m 3.389), a destra l'Aiguille du Chambeyron (m 3.412):
Eccoci alla croce di vetta, sotto un sole splendido; sono le 12,15:
Dopo la sosta in vetta, ecco le famigerate doppie della Castello, lungo la via Balzola.
Ecco il diedro dove si incastrò la corda che mi fece risalire e... volare!
Ed ecco il terrazzino (sosta comune tra le vie Spigolo Maria Grazia e Balzola) dove ho arrestato il mio volo, dopo ben 15 m!
Anche stavolta abbiamo problemi di corda incastrata con le calate, ma ora è primo pomeriggio e non sera inoltrata...
La vicina Punta Figari:
L'ultima vertiginosa calata a corda doppia:
Alla base della parete ritroviamo Manu, Simo e Manu, grande arrampicatore (rispetto a noi) che conosco per la prima volta e torniamo alle macchine, non senza un ultimo sguardo al grandioso Gruppo Castello-Provenzale, vera perla del cuneese, fortunatamente ancora non molto conosciuta:
E per finire... Io, Manu e Paolo chiudiamo la giornatona alla mitica Trattoria del Ponte a Cartignano!!! Grande idea di PsicoPaolo!!!
1 commento:
Belle le foto e bella la gita !!!
Non facciamo pero' troppa pubblicita' di queste nostre montagne ! grappa in bocca :-)
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