sabato 19 maggio 2007

TORRIONI di VALSCURA (m 2.500): Zio Flinn







Sabato 19 maggio 2007




Io, Paolino l'Alpino, Manu, Simo e Gian

Per tutta la settimana le previsioni sono incerte per il sabato, poi, improvvisamente... giovedì migliorano bruscamente, fino a prevedere una giornata splendida, nelle Alpi Marittime!

Partiamo sabato mattina alle 5,30 alla volta delle Terme di Valdieri.
Alle 7,15 lasciamo le auto ed in circa un'ora raggiungiamo il bellissimo Pian del Valasco (m 1.763).
Ecco l'alba:



Il sentiero in mezzo al verde:



Il pittoresco Pian del Valasco, meta frequentatissima in estate dai cuneesi. Siamo nel Parco delle Alpi Marittime.



La casa di caccia reale, invasa dagli stambecchi:



Il Piano Superiore del Valasco, separato da quello Inferiore da una splendida cascata; lo sperone roccioso che si vede in alto è il nostro obiettivo:



La giornata è splendida, non si vede una nuvola.
Gian si ferma nel pianoro, per ammirare flora e fauna, mentre noi quattro saliamo ancora una quarantina di minuti, tra cascate e rocce ferrose:


I nostri obiettivi:
  • Io e Paolino l'Alpino saliremo Zio Flinn (5b D 270 m 6L)
  • Manu e Simo saliranno Irucciate (6a D+ 300 m 7L)
L'attacco delle vie è situato nei pressi di una grotta, un tunnel attraverso il quale il sentero oltrepassa uno sperone roccioso; lasciamo gli zaini al riparo da eventuali intemperie.


La vista del Torrione di Valscura dall'attacco della via Zio Flinn:


Comunichiamo con Gian via radio prima di attaccare, poi via, inizia un'altra avventura verticale!
Sono le 10,15.


Il primo tiro (5) vede Paolino come apripista; le difficoltà sono nella partenza, che però è ben manigliata; la via è ben protetta a spit, con soste attrezzate per la calata a corda doppia.


Il secondo tiro (4+) non è granché, così come il terzo (4), troppo "erbosi"...

Poi, il discorso cambia radicalmente...
La quarta lunghezza (4+) tocca a me: bellissima ed esposta, percorre per 50 m il filo di cresta dello spigolo, poi affronta una paretina verticale, fino alla sospirata sosta.
Sospirata, soprattutto perchè il tiro è molto lungo ed il peso delle corde tende a tirarmi verso il basso...


Il quinto tiro (5) continua ad essere molto divertente: qualche passaggio delicato in aderenza, poi di nuovo sullo spigolo, fino alla sosta sotto un enorme diedro. Paolino se la cava piuttosto in fretta, poi mi recupera.

Ed eccoci al tiro-chiave, il sesto ed ultimo (5b)...
Visto da sotto, il diedro fa una certa impressione, in quanto strapiombante.
Lo affronto: il grado non elevatissimo è dato dal fatto che effettivamente ci sono buone prese, ma il suo superamento è molto atletico, richiede molta forza, aspetto in cui non eccello...
Comunque, dopo i primi metri, salgo abbstanza deciso, anche perchè la stanchezza muscolare me lo impone e non sarebbe bello rimanere senza "benzina" a metà tiro...



Una volta uscito dal diedro, scopro che la via è tutt'altro che finita, ma prosegue con una placca sulla sinistra che mi conduce sul filo di cresta.
Ed è una lunga cresta.
I passaggi sono molto divertenti ed aerei e la chiodatura è veramente ottima.
Insomma, quest'ultimo tiro "vale da solo il prezzo del biglietto"!


Trovo la sosta 4 o 5 metri sotto la vetta, dove sento parlare Manu e Simo, che sono appena arrivati in cima.
Recupero Paolino, anch'elgi ammirato dalla bellezza dell'ultimo tiro, poi ci ergiamo tutti e quattro in vetta allo sperone roccioso:


Sono le 13,15.
Continuiamo a salire e raggiungiamo la vetta superiore, dopo aver lasciato corde e zaini sul sentiero; il panorama sul Lago Inferiore di Valscura (m 2.274) e sulla cima del Malinvern (m 2.939):

Infine, scendiamo, provando ogni tanto a contattare Gian, che non risponde...
Torniamo alla grotta, dove recuperiamo gli zaini.
Scendendo lungo il sentiero verso il Piano Superiore del Valasco, incontriamo Gian, che, avendo esaurito qualche ora prima le batterie della ricetrasmittente, è solo e senza notizie da ore... sta salendo a cercare i nostri resti... ma ecco che ci incontriamo: sono le 16,00!!!

2 commenti:

kamerlele ha detto...

Giornata bellissima, posto stupendo...
La via "Irucciate" si può riassumere così :
- chiodatura a spit "buona", nel senso : alpinistica dal 5° in giù, da falesia sul 6A.
- il terzo tiro è uno dei più belli che mi siano mai capitati, davvero una linea di grande soddisfazione
- due tiri un pò erbosi e meno belli


Molto consigliata, specie per lo scenario...

;)

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