sabato 6 agosto 2005

MONVISO (m 3.841): via Normale notturna



Sabato 6 agosto 2005



Io, Manu, Paolino l'Alpino, Carlo e Paolo




Che idea folle, forse solo a me poteva venire in mente questa avventura!!!


























































































sabato 30 luglio 2005

ARGENTERA (m 3.297): via Normale

30 luglio 2005


Io, Paolo e Fabri

venerdì 22 luglio 2005

MONTE BIANCO (m 4.810): via dei 3 Mont Blancs


21-22-23 luglio 2005





Io, Manu, Paolino l'Alpino, Carlo, Paolo



Che dire a proposito del Tetto d'Europa???

Una spedizione indimenticabile, una scalata perfetta sotto tutti i punti di vista: organizzativo (ehm, arrossisco...), alpinistico, paesaggistico e soprattutto goliardico!

1° giorno: salita al Rifugio Torino (m 3.375), traversata Ghiacciaio del Gigante e Vallée Blanche.




Arrivo al Réfuge des Cosmiques (m 3.613); non tutti, a cena, eravamo in grande forma... anzi, forse ero l'unico.

2° giorno

Ma l'importante è essere forze il mattino dopo! Ehm, mattino proprio non era: sveglia alle 00,40 e partenza prima delle 2,00!


Cordate: - Rabino brothers - Carlo + Paolo + Paolino l'Alpino

La via di salita al bestione è la Via dei 3 Mont Blancs: si scala la spalla del Mont Blanc du Tacul, fino a circa 4.200 m, poi si sale la spalla del Mont Maudit (qui c'è il punto tecnicamente più impegnativo: uno scivolo ghiacciato verticale da risalire, attrezzato con una corda fissa dalle guide di Chamonix).

Da qui, lo sguardo è rapito dalla vetta del Bianco:

Si traversa verso il Col de la Brenva, un balcone incredibile sulla Val Veni e su Courmayeur; da qui, la vetta non sembra lontana: in realtà è ancora molto dura (vero, Paolo? :-) ), il Mur de la Cote ed il pendio finale mi fanno seguire il conto alla rovescia sull'altimetro...


Fino a quota 4.810, la vetta del Monte Bianco!!!





Discesa al Cosmiques, a pezzi!


3° giorno


Puntatina all'Aiguille du Midi, poi traversata in senso opposto della Vallée Blanche e del Ghiacciaio del Gigante.


Per finire, grandiosa cena al ristorante La Sosta di Settimo Vittone, vicino a Ivrea!!!

domenica 17 luglio 2005

Traversata del CASTORE (m 4.221)


16-17 luglio 2005


Io, Manu, Paolino l'Alpino, Carlo




Grandiosa salita della Cordata Varicocele, anche in preparazione del grande obiettivo Monte Bianco, ormai vicino.

Sabato 16 siamo saliti al Rifugio Guide di Ayas (m 3.425), partendo da S.Jacques di Champolouc (m 1.710).

Domenica 17

Cordate: - Rabino brothers - Fioretti brothers

Usciamo (incredibilmente) per primi dal rifugio e saliamo ispiratissimi al Col di Verra; siamo veramente in grande forma, in sole 2h 30' attacchiamo l'affilata cresta Ovest del Castore.




Transitiamo per la vetta (m 4.221) e proseguiamo in cresta, scendendo la cresta sud-est: una lunga (oltre 1 km!!!) incredibile lama (anche se meno affilata di quella ovest) ovviamente panoramica. Aggiungiamo il solito culo con il meteo e il gioco è fatto.


Felicità allo stato puro...

Giungiamo al Colle Felik (m 4.061) e da qui scendiamo al Rifugio Quintino Sella (m 3.585).
Dopo la sosta (pasta!!!), ricominciamo a scendere: prima per il tratto attrezzato, poi per sentiero, fino a S. Jacques... INTERMINABILE!!!


Ma, nonostante i 2.500 m di dislivello, fantastica discesa. La cumpa, come sempre, fa la differenza!

sabato 2 luglio 2005

MONGIOIA (m 3.340) + MONTE SALZA (m 3.326): via Normale

Sabato 2 luglio 2005


Io, Paolino l'Alpino e Carlo

domenica 26 giugno 2005

GRAN PARADISO (m 4.061): Traversata Chabod - Vittorio Emanuele




25-26 giugno 2005


Io, Manu e Fabri




Eccoci all'uscita di alta quota del Corso di Alpinismo!

Beh, su roccia siamo dei novellini, ma qui, senza enfasi, direi che siamo sul nostro terreno!!!
Purtroppo manca Paolino l'Alp l'Alp l'Alpino, che ha problemi ad un ginocchio...
Abbiamo già salito il Gran Paradiso (m 4.061), dal Rifugio Vittorio Emanuele, l'anno scorso.
Imbocchiamo la Valsavarenche e parcheggiamo qualche km prima del campeggio di Pont.
Ci carichiamo tutto in spalla e via, per lo splendido sentiero che ci conduce al Rifugio Chabod (m 2.750).
Ecco quel che ci aspetta il giorno successivo:





Sveglia tipica da rifugio di un Quattromila... verso le 4,00, colazione veloce, tra lo sferragliare dell'attrezzatura di tutti quanti, la fretta, l'ansia e l'eccitazione che precedono l'azione.

Noi siamo un corso, siamo un bel gruppone.

Si parte, al buio, grazie alle pile frontali, sulla pietraia morenica che ci porterà al ghiacciaio. L'atmosfera, come sempre in questi momenti, è a dir poco magica...


Giungiamo sul ghiacciaio di Laveciau e quindi c'è una pausa forzata: calziamo le ghette, i ramponi, brandiamo la piccozza, ci imbraghiamo e ci leghiamo.

Intanto, albeggia...





Fuori anche gli occhiali da sole ad alta protezione e la crema solare, entrambi indispensabili in alta quota.
Dopo qualche zig-zag in salita, con i crepacci ancora quasi del tutto chiusi e ricoperti di neve,
ci avviamo verso la mitica "schiena d'asino", punto di incontro con l'altra via Normale che sale dal Rifugio Vittorio Emanuele.



Alle nostre spalle, salendo, il grandioso gruppo del Monte Bianco:





Qualcuno è a pezzi, c'è chi si ferma alla schiena d'asino, ma la Cordata Varicocele, sebbene frantumata in diverse cordate, ognuna con un istruttore del corso, fa vedere di che pasta è fatta e porta su tutti e tre i componenti: io, Manu e Fabri.
Ormai ci avviciniamo alla crepaccia terminale, veramente impressionante, ma siamo in vista della cima!





L'anno scorso siamo giunti fino alla crestina rocciosa terminale, ma non fino alla madonnina di vetta, a causa del pericoloso incrociarsi delle cordate sul granito ghiacciato... con corde, ramponi ai piedi e tutto quel traffico di gente ansiosa di salire...
Stavolta vogliamo la vetta, anche perchè siamo reduci da un corso di roccia, non possiamo fermarci prima degli ultimi passaggi!


Lo splendido anfiteatro sotto la cima, che abbiamo percorso fin qui:

Io sono legato al mitico Giovanni, uno degli istruttori che ho più apprezzato durante il corso: eccolo mentre mi assicura nel passaggio incredibilmente esposto (ma protetto con 3 spit) che porta in vetta: sotto di me, alla mia destra, un abisso verticale profondo 600 m mi separa dal Ghiacciaio della Tribolazione!

Insieme a noi, c'è la cordata di Manu. Prima uno, poi l'altro, infine insieme, ci alziamo sulla vetta del Gran Paradiso (m 4.061) e la giornata è fantastica!




E' la 7^ volta che scalo un Quattromila...
Di fronte, un sogno, anzi: il sogno, sua maestà il Cervino (m 4.478)!


In lontananza, a sud-sud-ovest, il Re di Pietra, il "nostro" Monviso (m 3.841):

Fabri:

OK, non resta che scendere...
Completiamo la traversata, salendo dal Rifugio Chabod (m 2.750) e scendendo al Rifugio Vittorio Emanuele (m 2.732); la discesa è lunga e faticosa, sotto un sole spietato...
La neve si smolla e la crinata è garantita...


Quando giungiamo al Rifugio, tutti si svaccano in riva al lago, ammirando il Ciarforon (m 3.640) e la Becca di Monciair (m 3.544); due ragazzi stanno raccontando della loro disavventura sulla Nord del Ciarforon, dove un sasso ha colpito uno di loro in testa: la vista del casco distrutto fa una certa impressione, ma meno male che lo indossava!!!



Dicevo, mentre gli altri si svaccano, io lancio l'idea: a tavola!!!
Che diamine, ci sarà il tempo per un piatto di spaghetti al pomodoro: l'abbiamo meritato o no?
Qualcuno ha fretta, altri fanno dell'ironia, ma alla fine anche qualche istruttore ci segue (vero Pier?) e si unisce alla Varicocele per un grandioso piatto di pasta!

Poi, tutti a casa...